Hai paura di rimanere single? Anuptafobia e come combatterla

L’anuptafobia – o la paura di essere o rimanere single – è una “fobia sociale” che i single possono sperimentare ovunque e a qualunque età.

Incontrare nuove persone può già essere fonte di ansia di per sé. L’ulteriore pressione di essere alla spasmodica ricerca de “la propria metà”, durante gli appuntamenti può portare in superficie le nostre peggiori paure sociali, come la paura di essere condannati a essere “per sempre soli”.

Ma essere single non deve fa paura! Esistono realtà come Club di Più che possono darti l’opportunità perfetta per ravvivare la tua vita sociale senza le pressioni aggiuntive degli appuntamenti tradizionali. Inoltre, puoi scoprire un nuovo senso di felicità e appagamento nel tuo stato di single semplicemente facendo le cose che ami con persone fantastiche!

Ecco alcuni motivi per i quali entrare in un club per single può aiutarti ad affrontare e vincere la tua paura di essere “solo” e combattere l’anuptafobia, rendendo la vita da single divertente ed eccitante.


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UNO SCOPO CONDIVISO

Chiedere a qualcuno che ti interessa conoscere di uscire e poi essere rifiutato può scoraggiare chiunque. La paura del rifiuto può portarti a perdere la possibilità di creare interessanti connessioni intorno a te.

Fortunatamente, i club per single eliminano quella paura perché tutti i membri sono single, e sono lì per lo stesso motivo: incontrare nuove persone, divertirsi e potenzialmente incontrare la tanto cercata “metà”.

Senza la grande incognita del rifiuto, sei libero di interagire con un gruppo di persone che la pensano allo stesso modo che sono anch’esse “single motivati” alla ricerca di connessioni. In questo spazio sicuro, aperto e privo di pregiudizi, puoi prenderti il tempo necessario per conoscere nuovi amici senza la pressione di dover trovare qualcuno con cui uscire.


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CONOSCERSI, UN HOBBY COME TANTI

Mantenere una vita sociale attiva è difficile quando sei impegnato con il lavoro, il tempo speso per i tuoi hobby e interessi e altre responsabilità “da adulti”. Trovare nuove persone con cui uscire mentre ti destreggi con tutto il resto può sembrare quasi impossibile, il che può portare a chiudersi in sé stessi.

Attraverso un club per single, è facile inserire la conoscenza di altre persone tra le tue “normali attività quotidiane” e combattere il male chiamato anuptafobia esattamente come se ti dedicassi a uno dei tuoi hobby o passatempi preferiti.


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ESPANDI LA TUA CERCHIA SOCIALE E I TUOI ORIZZONTI PERSONALI

Invece di considerare l’essere single come qualcosa da combattere, scegli di vederlo come un’opportunità per espandere la tua cerchia sociale e i tuoi orizzonti personali.

I club per single ti spingeranno oltre i tuoi confini incoraggiandoti a inserirti in nuovi ambienti e iniziare nuove attività, incontrando nel contempo nuove persone che condividono interessi e valori simili ai tuoi. Imparerai molte cose nuove e scoprirai di più sulle cose interessanti che puoi fare nella tua città con le persone che ci vivono.

Facendo parte di un club per single, imparerai anche molto su te stesso mentre stimoli il tuo “senso di avventura” e rafforzi la tua autostima. Fai del divertimento e della crescita personale i tuoi obiettivo, e la vita da single diventerà qualcosa di positivo!


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FAI NUOVE CONOSCENZE

La cosa migliore in assoluto dell’entrare in un club per single sono le persone che incontrerai.

Sia che tu stia cercando di fare nuove amicizie che di incontrare la tua anima gemella, sei sicuro di essere in buona compagnia!

La quantità di relazioni amichevoli e romantiche che costruirai entrando in un club per single può aiutarti a capire che essere single non è così spaventoso come sembra, e che gli appuntamenti non sono degli ostacoli insormontabili.

I single curiosi di Veneto e dintorni possono incontrare altri single interessanti e interessati attraverso le sedi sparse sul territorio di Club di Più. Esci, prova qualcosa di nuovo e incontra persone fantastiche: stanno aspettando di conoscere proprio te! Guarda i nostri video e scopri le storie di chi ha raggiunto l’amore con noi.


Anuptafobia: ecco un modo semplice per combatterla.

Credi di non saper amare? Forse è soltanto colpa della depressione.

La depressione, un disturbo estremamente complesso al punto da essere difficile da trattare in un articolo senza cadere in banalità e approcci superficiali. Infatti, le cause della malattia, così come i suoi sintomi, possono essere molteplici. Tra gli esperti di questa patologia, Nadine Kaslow della Emory University, docente di psichiatria e scienze comportamentali, dice che in alcune persone la depressione ha più motivazioni genetiche e in altre è una reazione allo stress esterno.

E anche per quanto riguarda le cause si riscontra la stessa varietà e differenziazione: perdita di un affetto, incidenti lavorativi e molto altro, o presenza di specifici tratti della personalità come tendenza a provare fallimento, inadeguatezza e vergogna.
Ma l’aspetto che più degli altri tocca ciò di cui si occupa Club di Più è: come può la depressione farti credere di non amare il partner, una nuova amicizia o un altro tipo di affetto?

L’esperienza della depressione è caratterizzata soprattutto da una visione negativa di sé.

Una delle conseguenze più immediate di questa caratteristica è che il piacere è bandito: il sonno diventa difficoltoso, o al contrario assume la valenza di unico mezzo per allontanare le sensazioni negative (quindi si dorme tanto e male), mentre il desiderio per il cibo, così come il desiderio sessuale, possono sparire, e si tende a evitare tutte quelle situazioni che possono in qualche modo dare sensazioni piacevoli. Si evitano perché si avvertono come “immeritate”, colpevolizzandosi quando si provano.

William Styron nel suo Darkness Visible: A Memoir of Madness descrive il momento in cui riceve un prestigioso premio letterario a Parigi, un assegno da 25mila dollari, e non riesce a provare gioia o piacere, avvertendo piuttosto “panico… dislocazione; e una sensazione come se i miei processi logici fossero allagati da una palude tossica e senza nome che impediva ogni possibile risposta gioiosa al mondo vivente.”.

La stessa reazione avviene in relazione al sentimento amoroso e al giovamento che questo può portare. Si opta inconsapevolmente per la sindrome da disconnessione interiore utilizzata come meccanismo di difesa, una vera e propria patologia, che come tutte le malattie va diagnosticata e curata consultando uno specialista, e da cui si può e si deve uscire perché le possibilità per farlo esistono e sono alla portata di tutti. Molto spesso tutto ciò si trasforma nella percezione di una propria mancanza o incapacità. Si pensa di non essere in grado di provare emozioni verso le altre persone come tratto caratteriale radicato e cronico piuttosto che come disturbo risolvibile.

Perciò quando si avvertono i sintomi di questo male oscuro e sfuggente non si deve esitare a parlarne e a chiedere aiuto, se necessario. Guarire e tornare a vivere (e ad amare) è sempre possibile.